Kobudo: L ’Antica Via Marziale

“Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”

Kobudo: L’Antica Via Marziale

Questo è il nome che abbiamo dato al format circa vent’anni or sono il Sensei Alessandro Ormas ed io. Grazie al Maestro ho conosciuto un altro straordinario Sensei : Riccardo Baucia. Compagni di Viaggio straordinari, amici dagli antichi valori. Professionisti spettacolari ed efficaci.

Torniamo al nome, perchè potrebbe dare una falsa percezione del corso. In realtà è un’attività che spesso ci è richiesta quando occorre lavorare sul benessere del team. Che non può prescindere dal benessere degli individui che lo compongono. Per capirci meglio dobbiamo spostarci nello spazio e nel tempo. Giappone, inizi del 1600.

In Giappone adattabilità, morbidezza, flessibilità, sono racchiusi in un’unica parola: ju.

Fin dagli albori questo termine fu usato per spiegare l’atteggiamento da adottare nei confronti degli accadimenti della vita.
Il Giappone è una terra particolarmente ”dura”, sconvolta da terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e per il suo carattere montagnoso difficilmente coltivabile.Straordinariamente l’atteggiamento che preferirono adottare i suoi abitanti, soprattutto in seno alla casta guerriera, fu per l’appunto ju e ne fecero addirittura un’arte (jujutsu).
Infatti, lo spirito che dominava l’antico Giappone, non era quello di dominare la natura, ma essendone parte, di adattarsi.

Da qui si evince che in verità è un grande momento di ascolto : l’IO ed il NOI che determinano il circuito vincente di un team qui si toccano per mano e si fanno da specchio. Certo poi lavoriamo su tecniche di difesa ed attacco, sui 5 Movimenti come metafora delle diversità in equilibrio, lavoriamo sui 36 stratagemmi, facciamo una performance finale in cui i partecipanti mettono in pratica quanto appreso nella giornata. Rimane una giornata dedicata alla centratura: degli individui, del team. In fondo formazione non è ” dare forma all’azione”? Quale miglior cultura di chi considera la “forma” (kata) come”contenuto”?

Kobudo: L’Antica Via Marziale

Questo è il nome che abbiamo dato al format circa vent’anni or sono il Sensei Alessandro Ormas ed io. Grazie al Maestro ho conosciuto un altro straordinario Sensei : Riccardo Baucia. Compagni di Viaggio straordinari, amici dagli antichi valori. Professionisti spettacolari ed efficaci.

Torniamo al nome, perchè potrebbe dare una falsa percezione del corso. In realtà è un’attività che spesso ci è richiesta quando occorre lavorare sul benessere del team. Che non può prescindere dal benessere degli individui che lo compongono. Per capirci meglio dobbiamo spostarci nello spazio e nel tempo. Giappone, inizi del 1600.

In Giappone adattabilità, morbidezza, flessibilità, sono racchiusi in un’unica parola: ju.

Fin dagli albori questo termine fu usato per spiegare l’atteggiamento da adottare nei confronti degli accadimenti della vita.
Il Giappone è una terra particolarmente ”dura”, sconvolta da terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e per il suo carattere montagnoso difficilmente coltivabile.Straordinariamente l’atteggiamento che preferirono adottare i suoi abitanti, soprattutto in seno alla casta guerriera, fu per l’appunto ju e ne fecero addirittura un’arte (jujutsu).
Infatti, lo spirito che dominava l’antico Giappone, non era quello di dominare la natura, ma essendone parte, di adattarsi.

Da qui si evince che in verità è un grande momento di ascolto : l’IO ed il NOI che determinano il circuito vincente di un team qui si toccano per mano e si fanno da specchio. Certo poi lavoriamo su tecniche di difesa ed attacco, sui 5 Movimenti come metafora delle diversità in equilibrio, lavoriamo sui 36 stratagemmi, facciamo una performance finale in cui i partecipanti mettono in pratica quanto appreso nella giornata. Rimane una giornata dedicata alla centratura: degli individui, del team. In fondo formazione non è ” dare forma all’azione”? Quale miglior cultura di chi considera la “forma” (kata) come”contenuto”?