Tra Musica e Teatro: La parata

La parata: la diversità come valore, la creatività come risposta, il movimento come strumento comunicativo.

Con questa attività il team è impegnato nella costruzione di un vero e proprio spettacolo teatrale. La metafora utilizzata è un genere teatrale particolare:

la Parata, il teatro di strada sudamericano. E’una forma di teatro caratterizzato da discipline ed arti diverse che collaborano.

I partecipanti a questo corso sono suddivisi in sottogruppi che si cimentano con discipline diverse:  un’orchestra, un coro, una coreografia, una scenografia…Stiamo inserendo degli elementi altamente tecnologici per sviluppare il format 2.0.

In sintesi ciascun sotto-gruppo è impegnato nella costruzione del proprio intervento, attraverso attività emozionanti, avvincenti, divertenti, originali e ricche di metafore del lavoro in team. Avere a che fare con arti diverse permette al partecipante di cimentarsi in qualcosa che ha scelto.

Un team di trainer professionisti segue la preparazione dei partecipanti attraverso precisi step che sviluppano l’interazione, la collaborazione, l’integrazione tra gli stessi.

I sottogruppi sono quindi assemblati dando vita ad uno spettacolo di solito indimenticabile. Metafora potentissima sulla valorizzazione delle diversità.

Costituisce un ottimo mezzo per motivare un team in maniera assolutamente inaspettata. E’un format da poche parole e tanta azione.


La comunicazione

Le nostre azioni, le nostre reazioni, le attitudini e quindi i nostri comportamenti sviluppano delle relazioni; così comunichiamo in mille modi e maniere: con le parole, con il silenzio, con i gesti, col volto e con tutto il nostro corpo.

Non possiamo farne a meno: coscientemente o non, comunichiamo con gli altri.

Viviamo attraverso il nostro comportamento e ci esprimiamo attraverso il rapporto con gli altri: qualsiasi modificazione di ciascuno di noi comporta una modificazione di tutti gli altri.

Attraverso attività di problem solving, challenge fisici, sport, strategia mettiamo i partecipanti in grado di analizzare tutti gli aspetti della comunicazione . Emozione e divertimento saranno il giusto collante per le informazioni prodotte, condivise ed apprese.

Cosa faremo insieme

comunicare significa cambiare uno stato o un comportamento attraverso il proprio messaggio.
Comunicare significa determinare mutamenti nello stesso contesto che ospita i tuoi interlocutori e te medesimo.

La verità è che non ci occorre studiare la comunicazione per COMUNICARE, ci occorre conoscerne i comportamenti  alla base per BEN COMUNICARE.

La differenza sta tra subire gli effetti della propria comunicazione oppure controllarli.

Cosa possiamo fare per te? Analizziamo insieme innanzitutto ciò che vuoi esprimere di te.

Questo passa inevitabilmente da una breve analisi di profilo, creazione dello stereotipo, tecniche ed allenamento per trasferire le informazioni scelte, consulenza per migliorare la tua immagine professionale e collocazione sul web.

per lavorare sul tuo profilo indichiamo due strade:

attraverso un test Hogan (soprattutto se ti trovi a dover coordinare e guidare altre risorse )
oppure il Viaggio Dell’Eroe che non verte sul risultato di un test, ma ti porterà a scandagliare chi sei attraverso un viaggio in te stesso.

Entrambe le soluzioni si possono adattare a team interi, ed ovviamente sono opzioni volendo complementari.

Il resto sta nel determinare chi vuoi far apparire, cosa vuoi mettere in risalto e/o nascondere, insomma quello che vuoi essere per il Mondo.
Quindi non rimane che analizzare ed allenare i giusti comportamenti.

Da fare:
lavorare insieme per rendere queste intenzioni dei comportamenti.

Passeremo necessariamente per diverse fasi allenando il NoN verbale (con tecniche attoriali ed arti marziali), la Comunicazione Verbale (cosa dire e come organizzarlo a parole), come cambiare  su un palco, come essere efficace in video, come e cosa far apparire sul web.

Comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale è gran parte della comunicazione. Se quello che diciamo e come lo diciamo non sono coerenti, il messaggio è confuso.
Chi vince tra verbale e non? Il non verbale dice cosa pensiamo di quanto stiamo rivelando a parole. O in silenzio.

Eventi complessi

Negli anni sono stato chiamato ad occuparmi dell’interazione dei partecipanti in occasione di grandi e grandissimi eventi, per numero di presenti e per qualità dell’evento.

L’esperienza nella formazione esperienziale mi conferisce la capacità di saper rendere semplice  qualcosa che apparirà poi assolutamente complesso. Come faccio ve lo racconterò poi.
Rendiamo i partecipanti assoluti protagonisti di esperienza che si evolvono attraverso un numero incredibile di micro fasi e conseguenti conquiste . Questo grazie ad un metodo che applico su ogni format ed ad un team di professionisti di assoluto livello capaci di guidare e coordinare anche grandissimi numeri. Dove gli altri vedono difficoltà, noi troviamo maggiori opportunità di spettacolo.

Lo spettacolo emoziona, le emozioni ancorano i messaggi forti che si intende trasferire alla platea.


Body percussion

La percussione corporea è usata come una proposta pedagogica basata sull’utilizzo del corpo come strumento musicale.
L’esplorazione dei suoni prodotti dal corpo è il punto di partenza di questa ricerca.  Battimani, schiocchi, pacche sul petto, risorse vocali, e vari altri suoni, sono legati nella produzione di ritmi e melodie. Tramite l’apprendimento di ritmi e giochi d’improvvisazione, l’alunno affina tanto il proprio coordinamento motorio quanto la capacità di creare, ascoltare ed interagire in un gruppo. Partendo dal corpo, l’allievo sviluppa anche la conoscenza della percussione, interiorizzando questo nuovo linguaggio per essere sviluppato successivamente con tutti gli altri strumenti.

  • Promuovere l’apprendimento dell’ampio repertorio di suoni che possono scaturire dal nostro corpo.
  • Stimolare la capacità di memorizzare, di concentrarsi e di assimilare il ritmo a livello corporeo.
  • Sviluppare il coordinamento motorio e della percezione ritmica, melodica e armonica.
  • Sviluppare la capacità di creazione musicale spontanea tanto individualmente quanto nel gruppo.


High impact performance

tra i  format prodotti ce ne sono alcuni che alzano decisamente l’asticella della performance.

Sono attività che impegnano su piani diversi, quelle che hanno il potere di cambiarti da subito.
Lavorano sulla consapevolezza : individuale e di team.

Che si tratti del VDE o di un’esperienza di arrampicata o discesa in verticale nel vuoto, la ratio si riassume nel trovarci difronte ai nostri limiti e lavorare immediatamente per superarli.

Quindi in realtà esploriamo opportunità e torniamo alla base con nuove consapevolezze acquisite. Qui ovviamente darò semplicemente delle suggestioni, le presentazioni di ogni format te le invio su richiesta.

Sai sono anche uno dei più copiati, e se copiassero bene non sarebbe un problema. Il problema è quando banalizzano e buttano via il valore di un progetto.

Ti presento alcuni format della nuova produzione.

Viaggio al Centro :

Come sai è il titolo di uno dei successi di Jules Verne, romanzo fantastico del 1864. Narra le avventure meravigliose e fantascientifiche legate ad un Viaggio nelle profondità del nostro pianeta.

Noi ti porteremo Non certo al centro della Terra, ma sicuramente in un luogo fantastico e meraviglioso dove scenari diversi ti si schiuderanno, ed avventure importanti ti trasformeranno da spettatore a protagonista. Sarà un viaggio in cui potrai ascoltarti, misurarti, allenarti come individuo grazie al lavoro in squadra. Hai presente le escaping room tanto di voga ora? Ecco noi lo facciamo in Miniera. E lo facciamo allenando skills poi utili in una organizzazione. Naturalmente non ci limiteremo all’esperienza, la analizzeremo e vedremo come renderci più forti nel quotidiano grazie alla stessa.

Quando uso il plurale è perché a gestire le attività non sarò ovviamente solo. Con me il responsabile delle Miniere turistiche, mio amico e collega di viaggi ( fisici e non), professionista capace e persona sensibile : Dario Milani. 

Viaggio dell’Eroe:

E qui vi parlo di un Viaggio che mi ha cambiato la vita. e quindi non proverò a copiare, assemblare qualcosa di simile, prendere spunti. No. Vi faccio un regalo, lo stesso che mi sono fatto io. Vi faccio conoscere Francesca Marchegiano ed il suo VdE. e quindi aspetto che sia lei a presentare, presentarsi. Posso solo dire che connubio tra attività  fisica e introspezione, guidata in maniera magistrale da Francesca, hanno contribuito in maniera fondamentale a sistemare un sacco di cose  che in me non trovavano la giusta collocazione. Il risultato più evidente è che mi sono riappropriato del presente. Lasciando nel passato ciò che li deve rimanere ed aspettando di conoscere il futuro grazie alla scoperta quotidiana. Il VDE ti rimette al centro della tua storia. E da qui puoi ricominciare.

 

 

Sound’s map adventure:

Un percorso in realtà auditiva aumentata.Eh? E cosa me ne faccio? E’stata la prima risposta quando Luca Demarinis,  amico fraterno e collega di mille avventure professionali, me ne parlò la prima volta.  ” Vieni e prova , mi interessa la tua opinione”. Sono andato, ho provato ed ho scoperto qualcosa di veramente nuovo ed affascinante.

Ascolto 2.0

percezione binaurale. Il suono, il corpo, il mondo. L’ascolto nelle sue caratteristiche scientifiche. Nei comportamenti da attuare. Nelle tecniche da utilizzare. E’ un’esperienza altamente tecnologica che ci riporta assolutamente alle nostre risorse basic. Per scoprire che Basic è tutto un patrimonio che abbiamo a disposizione e che spesso NON sappiamo gestire. E quindi valorizzare. Luca Demarinis è un’esperto di colonne sonore, effetti scenici e psicoacustica. Questo ci consente di essere certamente didattici, ed al contempo di vivere il fascino di una reale avventura. Anche qui ovviamente lavoriamo su individuo e squadra ed i risultati sono assolutamente impressionanti. Scoperta, meraviglia, emozione.

 SURVIVAL:

alleniamo la tua resilienza in natura. Imparerai a sopravvivere grazie alla tecnica, al coraggio, alla creatività ed alla squadra.


About: chi sono

Chi sono io...  mi riassumo un po':

 

Vent'anni or sono mi sono ritrovato a chiedermi chi fossi, cosa volessi ... insomma tutte quelle domande che ti fai a venticinque anni. Avevo due anime  forti e contrapposte da non saper/poter scegliere... cosa fare di tutta quella propensione creativa (che poi è sensibilità)  e come abbinarla a quelle capacità sviluppate attraverso l'educazione genitoriale. La capacità di focalizzarmi sugli obiettivi, di analizzare, progettare, perseverare, mettere a sistema per intenderci mi è  stata trasmessa da un educazione dura. Quasi militare. A tratti vissuta come una forzatura, oggi una delle grandi fortune che riconosco.

E'una storia fatta di difficoltà, lutti e mancanze che ti risparmio. Che non nascondo però, perché oggi trovo in quei periodi difficili la spinta emotiva che ha dato via alla mia storia professionale.

Comunque tra un lutto ed una serie di opportunità professionali, arrivò una chiamata da una società  di formazione, anzi mi chiamò Vittorio (Vittorio Simonelli il vero padre delle attività musicali nel training in Italia), uno dei primi ad osare realmente con metodi innovativi...  è così che sono entrato in contatto con la formazione esperienziale. In quel periodo suonavo nei Mitokasamba, il format aveva l'ambizione di fare suonare i partecipanti fino a farli esprimere come orchestra. Mi si proponeva un incarico in cui avrei potuto unire la passione per la musica ed il lavoro. Il cuore scelse subito. 

Da allora collaboro con praticamente tutti Top Brand, con Direzioni di aziende incredibili... quelle che fanno parte della nostra vita. Quelle che ci accompagnano nei gesti quotidiani ed in quelli speciali. A me emoziona questa cosa. Soprattutto da allora ho avuto il privilegio di lavorare con oltre 400.000 professionisti da tutto il mondo. Pensa quanta energia. Quanto scambio di informazioni. Quanta empatia sperimentata sul campo. 

E' un lavoro fatto innanzitutto di studio e sperimentazione. Di ricerca di codici comuni in linguaggi diversi. Musica, pittura, arti marziali, teatro, profili psicologici, analisi dei comportamenti di un team. occorre studiare, tanto. Sempre. Recentemente un cliente che mi conosce da anni mi ha chiesto da cosa ricavo tutta questa passione che mi fa agire come fosse una prima avventura. Ho capito che sono innamorato del mio lavoro e questo per i partecipanti. Amo sorprenderle con risultati inattesi. Amo spostare il  limite percepito: è fantastico come cambino i volti da quando salgo sul palco all'inizio, a quando aspettano di uscire dalla sala per salutare e ringraziare. Non parlo di ego ovviamente, ma della consapevolezza che molti sanno trasmetterti alla fine, è ogni volta un regalo.

Ecco cosa faccio nella vita: regalo esempi di un momento vincente, evidenziando comportamenti utili e non, lasciando un nuovo ricordo inaspettato delle possibilità che ci aspettano nel NON CONOSCIUTO.

Uso l'arte come linguaggio e non solo, diciamo che progetto esperienze.

Libri preferiti? Una biblioteca ... i primi due fondamentali: Il Piccolo Principe di Saint Exupery ed Histoire de ma vie di Giacomo Casanova. Il primo lo conosci di certo e se non è così rimedia subito, OGGI STESSO!!!

Il secondo è la biografia di un uomo che ha amato intensamente la vita (non semplicemente il genere femminile come si può pensare) mettendo passione in ogni azione. Era anche persona di grande ingegno, che ha messo a disposizione delle sue avventure.

Grazie a mio padre ho conosciuto e mi sono perso nei viaggi di Carlos Castaneda, cito a memoria: "Il potere del silenzio", "Una realtà separata", "Viaggio a Ixtlan: le lezioni di Don Juan". Poi "Jules e Jim"regalo con dedica di una volontaria ospedaliera con cui ho condiviso un periodo di grandi lezioni.

"Aspettando Godot" di Becket, che non mi è piaciuto eppure mi è stato così utile. Chiuderei con Hermann Hesse capace di emozionarmi fino a farmi capire percezioni che non riuscivo a definire. Siddharta, Narciso e Boccadoro, La cura...  Non posso dimenticare "Il profeta " di Kipling.

Scendendo un po' più in verticale nel mondo del lavoro credo che i primissimi libri mi abbiano assolutamente aiutato a trovare la mia strada.

Direi fondamentali Goleman e la sua "Intelligenza emotiva", Dale Carnagie con "la Scimmia Nuda" (non parlatemi di San Remo per favore) o "Come trattare gli altri e farseli amici" titolo osceno per quello che è stato considerato un manuale di riferimento per anni per i grandi manager americani  , Antony Robbins probabilmente il più famoso motivatore al mondo, Richard Sennet col suo Insieme. "La vendita del valore business to business" di Riccardo Varriale che ho avuto il privilegio di vedere in azione più  volte. "Comunicare: introduzione ai processi psicologici della comunicazione" di S. Nuccio Leotta , "Role Playing " di Sergio Capranico. Poi non posso dimenticare il periodo di "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" di Anthony De Mello. Quindi "Il TAO del Management" di Bob Messing e per finire questa prima lista " di pancia" direi " Uno per tutti e tutti per uno: l'arte di lavorare in team" di Ken Blanchard.

Ho preso una certificazione per profili di personalità legata alla leadership ed alla collaborazione con il metodo Hogan: tra le altre cose calcola la Dark Side. Cioè come sono percepite le nostre abilità quando siamo in determinate condizioni (stress, noia, troppa confidenza, paura, etc etc). Il profilo è individuale e di team. Ed ho scoperto un mondo nuovo. Questo permette di creare esperienze realmente tarate su "quei partecipanti". Affascinante. Il futuro sarà  sempre più di esperienze prodotte a misura di team.

Faccio tante cose, perché sono curioso: mi piace imparare e scoprirmi rinnovato. Sperimento in prima persona, studio e poi cerco i collegamenti con le realtà organizzative. Prima però devo vivere le difficoltà sulla mia pelle. Nei corsi sono l'anello mancante tra i super professionisti con cui collaboro ed il partecipante. Il mio compito di solito è introdurre nella metafora e difendere il metodo. Significa difendere l'operato dei nostri direttori.

Questo ha portato a sviluppare TANTI ME. Per ogni attività mi calo in un me differente: mi rendo conto suoni un po' da dissociato, ma funziona. E'un po' come il mestiere attoriale in cui ti immedesimi tanto da diventare il personaggio ( è una delle scuole di pensiero, e fa al caso). Diciamo che faccio il contrario: prima entro nella parte, poi creo la sceneggiatura. Prima di chiedere a perfetti estranei di fidarsi, devo conoscere la materia. Tanto e bene. E'un nostro dovere.

Non ho paura di essere deciso , a volte ho una maschera fin troppo seria. Me ne accorgo dai filmati.  E'in realtà pura concentrazione. Ed un problema agli occhi che mi fa soffrire di emicrania oftalmica davanti a fonti di luce importanti. Immagina lavorare su un palco che è innanzitutto luci puntate.  Questo è un punto di miglioramento importante.

Comunque... guidare delle esperienze ha delle responsabilità enormi, e non accetto facilmente interferenze. Collaborando con tutti i più bravi non capita quasi mai, e quando capita è motivo di crescita. Quando non è funzionale a migliorare il progetto, non lascio interferire perché di solito porta guai.

Il mio lavoro è speciale,  fatto di momenti che non dimenticherò mai. Espressioni, ansie, sorrisi, boati, silenzi, musica, forme, natura, comportamenti, risate, emozioni. La mia professione è speciale, perché è fatta di PERSONE. Ed è la mia vita. Sono io.

Il mio motto? " Non perdo mai: o vinco o imparo" (cit. Nelson Mandela).